mercoledì 19 settembre 2007
vecchio albero
Cerco una luce palpitante
un grido silenzioso che scavi lentamente
la nebbia ferita dei miei ricordi
navigare come un lupo di mare
nei sobborghi dell’anima
respirare palpito cuore
che dolcemente tende al cielo le sue reti pescose
echi di tumulti gemono in questo unico albero
e l’alchimia di note e parole
sul greto di un lago
su di un vascello errante
svuota la clessidra del tempo…
castamente s’invola al firmamento
umidi pensieri al cielo invoca
e senza tregua, come una vela al vento,
si lascia cullare
lasciando andare le sue fronde
curvate dal vento
mette al bando millenarie certezze
che rasentano verità cieche e sorde
il suo tempo trascorre e lentamente
invano vede trascorrere il giorno
s’accende il cielo e specchia la sua luce
dolci focolai che dal vento tormentati
proiettano schegge di luce nei volti
di uomini dimenticati dalle cupe acque
Smorfia di sofferenza scuote
vedendo il vascello vagare
senza meta ne rotta, irrompono
silenzi di marmo in una notte
di inganno.
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