venerdì 22 agosto 2008

PIANTO DI ANGELO




In piedi osservo il tuo pianto
incapace di dar sollievo,
non riesco a darmi pace
per quell'incapacità
che blocca le mie mani.

Spaventato per quello
che vedo, il mio amor
più grande avvolto
su se stesso da un
dolore invisibile,
da una scelta imposta
dall'orgoglio.

Spettro indissolubile
che serpeggia nella
mente, memore di
un passato da
rivendicare.

Vedere quelle lacrime
su quell'angelo aumenta
il mio tormento, quel
fantasma che ritorna
e che avevo relegato
in un pensier lontano
adesso ritorna cercando
un presente irrazionale.

Devo fermar questo scempio
ad ogni costo, trovar
soluzioni e pace su
quell'angelo distrutto,
solo un ombra deve
rimaner di questo istante
ed il sorriso tornar
su quel viso spazzando
via il passato.



Zenit (mit Klaus Schulze) - Schiller

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