Ti sento vicina al fianco
della mia ombra, quel gelido
ansimar del buio sulla mia
testa che definisce un insieme
finito, un palpitar scomparso.
Gelida questa città priva
della tua presenza, c'è
ancora panico tra le ombre
e le vocali bisbigliano
tra le bocche cucite.
Astruso questo paese
dove ricopro un posto
tanto sgradito al vecchio
mondo fatto di crimini
e delitti, che mi priva
di ogni piacere per cacciar
il male dal suo trono.
Ed io che muto piango
il mio destino che avverso
ride al mio cospetto.
Tendimi la mano a me
che giaccio ai tuoi
piedi e salvami
dalle mie pene,
non lasciarmi inutilmente
piangere e toglimi da
questa notte buia.
Ti sento vicina nei pensieri,
nell'anima mia come un apparizione
ma lontana dal mio fianco,
so che mi osservi e che
dividi i miei dolori ma non
sfuggirmi e lascia che le
tue lacrime cadano come pioggia
bagnando le mie membra per farmi
percepir ancora le tue carezze ormai
perdute.
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