giovedì 6 marzo 2008

IL GIORNO DELLA RIVALSA




Chiusa come un riccio all'angolo
della casa per proteggersi
da un compagno che ti lega
a lui con la violenza,
con il timore e la paura,
nascosta per non continuar
a nutrir la sua follia nel
timor che tortura continui
senza tregua.

Quanto amore versato
nel giorno che ti chiese
in sposa, dolce e premuroso
a regalar emozioni ed inondarti
di preziosi ricordi.

Ora invece umiliata nell'anima
e nel corpo, come un cucciolo
bagnato rintanata in quel cantuccio,
aggrovigliata su te stessa, coperta
di sangue e lividi che dipingono
il tuo viso come una maschera
immobile priva di espressione,
segni inequivocabili del suo
passaggio che come un demone
ti ha marchiato.

Adesso ritornano in mente
parole di genitor canuto,
che te avvisa di lasciar
perdere quel lupo che di
manto d'agnello si vestiva
e che candidamente il tuo
cuore azzannava.

Sola, nel tuo rifugio,
priva di ogni conforto,
cerchi quel coraggio
ormai smarrito, quella forza
che ti spinga a reagire
all'umiliazione che ormai
ha preso campo nella tua
anima e nella tua mente.

Silenzio nella casa
ti fa uscire dalla tana,
affacciandoti alla finestra
per veder losco figuro andare
via, guardare il sole sperando
che lenisca le tue pene ed il tuo
dolore, guardi l'albero di mimosa
che nel giardino spande i suoi bei fiori
gialli, emblema di donna e di rivalsa.

Adesso sai, adesso sei certa,
zoppicando vai verso la libertà,
fuggendo da quel mostro amato
e che vita tua ha trasformato,
assapori l'aria fredda che
gela le tue lacrime ed il tuo
respiro.
Sei giunta alla fine e decisione
è presa,
giustizia prende la tua mano
e ti porterà via lontano.




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