giovedì 27 dicembre 2007

Onde su di noi




Onde portano l'ultimo sapore
e nel silenzio il vento
i tuoi sussurri.

Luna bianca veglia su
tanta passione che acqua
stenta a raffreddare,
palpiti fuggenti
ed ansia palpitante
coronano d'incanto
rena sfavillante.

Lenta ti muovi
adagiandoti al mio petto
assaporando l'istante,
non lasciando fuggire
quella gioia che dentro
senti e che piacere dona.

Acqua ribolle sotto i nostri
baci ed i tuoi capelli danzano
a tanto innato amore, echi
lontani rimbombano tenendo
il ritmo ai tuoi fianchi.

Luce nella notte e nuvole di
immenso appari ai miei occhi
e di amore illumini
il mio spirito,
che con te sprigiona
inferno e paradiso.



Ultimo spettacolo




Strano teatro ascolta
la mia musica, distesa
inerme di foglie ed alberi
assistono all'ultimo spettacolo.

Note che salgono verso il cielo
a cercar di sollevar il mio animo,
ma fiamme intorno vaneggiano
l'intento e verso il basso
trascinano il mio spirito.

Si ribella il mio istinto
a tanta volontà che in esso
vibra e come una valanga
a valle scende inneggiando
la più cupa forza.

Divampano le fiamme
all'intonar dell'inno,
tra quei bagliori
l'arcano brivido dimenticato
il fuoco rendono prezioso.

Nulla può fermare le mani
ed il tempo diventa il custode
di tanta musica che fa poesia
e che d'armonia ne culla
la vita.




lunedì 17 dicembre 2007

La magia del Natale






Trascorro il natale
solcando placide acque,
ascoltando genti
che sul ponte lontano
scambiano gli ultimi saluti.


Festa tranquilla e dai
mille colori sfavillanti,
lungo questo fiume scorrono
anche i miei pensieri ed
i miei anni e girandomi
intorno solitudine incombe.

Non voglio ricchezza ne
vesti di seta ma qualcosa
di immenso per il mio cuore,
una pace sperata, un abbraccio
al nemico che lontano dall'anima
mia raffredda i pensieri e ne
brucia i ricordi.

Un nemico ormai vecchio,
un fratello stanco
che lite allontana, un affetto
dimenticato che ansia nell'anima
arde e queste acque fredde non
placano.

Quanti istanti belli spezzati
per una rabbia incompresa, per
sciocca ripicca di infantile
memoria.

Quante volte provar a chiamare
e sentire la voce che animo
placa, alterigia ferma la mano
privando il sereno a spirito
inquieto, lontano dall'amore
nuoto su queste acque in compagnia
solo dei minuscoli fiordi che il
mio corpo crea.

Adesso il natale mi raggiunge,
solo il mio orgoglio che all'angolo
come un demone sciocco sorride
a tanta stupida stoltezza
che l'inferno alimenta.

Cala la nebbia e posa la mano
su di me, si adagia la rabbia
e la pace giunge insperata,
quel solitario fiume mi fa paura
e spinto da quella
forza, chiamo....
e non penso.....

Perdonami....Perdonami...
Torna....
Lasciamo inaridire quel
demone, abbracciamoci a lungo,
sfogando le lacrime che sono
di gioia.

Riempio di queste gocce il fiume
che fino adesso mi ha tenuto a galla
rompo gli argini con il mio pianto,
mi libero di questa gabbia
che mi ha tenuto prigioniero
nel dolore.

Sorrido...sono felice di questo
incontro e per quell'amore
che credevo perduto.
E' bastato poco..
forse la magia del Natale.




martedì 11 dicembre 2007

Illusione





Fuggir dal quotidiano
clamore, cercando
la pace dei propri sensi,
su pianeti oscuri e su
magici cieli.

Sperare di non sentire
quel dolor sottile che
piano come un stilla perfora
la mente, stalattite aguzza
che trafigge il cuore e nel
lento suo avanzare più spazio
vuole.

Come fuggir da tanto peso
che sul mio respiro preme,
voler sognare quel sereno
posto dove il dolor scompare.


Seduta sul trono regina
dell'illusione cavalco onde
che spazzano ogni tormento,
gli uccelli cantano la mia
gioia volteggiando attorno.

La realtà è priva di rifugi
e non affrontarla distrugge
la speranza di chi vigliaccamente
fugge.





venerdì 7 dicembre 2007

Navigando sulle onde del destino








Navigando sulle onde
del destino, nave
carica di pensieri
prigionieri, che
solcando vite in tempeste
agognano l'arrivo.

Fascio di luce in
lontananza traccia,
retta via al
cuore comanda,
sfidando scogliere
aguzze pronte a
sventrar con aculee
punte, ogni tentativo
umano a dare fondo.

Abbracciar terra la
sua speranza, e in essa
trovar desiderata ancella,
che nel suo ventre porta
frutto da molti anni atteso.

Sorriso mesto che la distanza
nega, a tanta gioia che
il mare ostile ostenta,
ma lupo di mare sfodera la forza
lasciando solchi alla sua fronte,
per tanta tenacia che l'affronta.

Rischia la vita per quella
dolce gioia che l'attende,
non risparmia nulla e saldo
sulle gambe timone non cede,
bussola segna esatta rotta,
verso colei che il suo
cuore tiene.





giovedì 6 dicembre 2007

Baratro del nulla






Ascolto il suono della
mia voce in preghiera,
percosso da angoscia
silente, invocando perdono
all'angolo della sofferenza.

Le membra sono animate, come
incantesimo che vive in me,
scorre l'anima nel corpo
che ingorda, serenità trascina.

Nuvole proiettano ombre, che
oscurità ingrandisce, creando
mostri che umana mente immagina
e nel profondo inconscio vivono.

Vacua la speranza che vita doni
nuova scelta,
baratro del nulla incombe sulla
mia strada,
vertigini urlano per fermare passo,
straziante giace perdono in fondo
esalando nell'animo l'ultimo respiro.




Donato amore





Anni trascorsi
nel limbo oscuro
della mente, isolato
misantropo all'angolo
vissuto.

Scende dal monte
gioconda visione di minime
vesti accolita,
movenze feline che vista
incanta,
onnipotenza divina nelle sue gesta,
come spugna assorbe ogni pensiero ostile.


Sembianze terrene
l'amore investe,
quando ormai l'angelo
paradiso ottiene,
legato ancor a passione che fato
volle a prematura fine.

Mi doni gioia per le lacrime versate,
dandomi nel nuovo amore i tuoi ricordi,
sapendo che il mio cuore nel
nuovo scrigno versa, ogni stilla
di purpureo ardore.

Nascondi il tuo dolore
nella preghiera,
Tu nella luce eccelsa vivi,
lasciando ciò che è stato
in umano amore.

Non posso che chinare il capo
al tuo volere, vivere in un
fiato chiuso nel nuovo amore,
che ogni giorno infuoca
e su tanta distanza lega.